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Le 9 persone da evitare in aereo

Ormai volano tutti, e fanno bene. Chi vola visita posti nuovi, chi visita posti nuovi conosce costumi e gente diversa, si confronta e cresce culturalmente. Ma siamo sicuri che sia così per tutti?

Essendo un viaggiatore assiduo – volo tra le 6 e le 10 volte al mese – mi imbatto in compagni di viaggio (occasionali) di ogni tipo.

Ho conosciuto gente educata e maleducata, persone cordiali e cafoni e, per farla breve, tutte le tipologie possibili di persone che possono incontrarsi in aeroporto (e poi in aereo) in giornate, periodi dell’anno e tratte differenti.

Sono riuscito a categorizzare alcune di queste tipologie di individui, dai quali, una volta riconosciuti i relativi “sintomi”, è opportuno tenersi a distanza.

 

Ecco, dunque, le 9 persone da evitare in aereo:

 

1. Il finto manager. Tiene il cellulare acceso fino all’ultimo minuto per apparenti questioni di vita o di morte, salvo scoprire che in realtà sta parlando del più e del meno con la mamma o con l’amico di infanzia. Si atteggia a grande imprenditore e descrive ad alta voce (che diventa altissima in prossimità di una bella ragazza) improbabili affari. Usa a caso parole come core businessCEOsmartcustomer satisfation, e altri vocaboli letti qua e là nei blog di finanza di cui, verosimilmente, ignora il reale significato. Livello di molestia: medio/alto.

 

2. Il bambino viziato. Anzi: i genitori del bambino viziato. Un bambino è l’espressione delle regole che gli vengono date. Ho visto bambini essere “trasferiti” dal padre (seduto davanti) alla madre (seduta dietro), il tutto sotto lo sguardo esterefatto delle hostess che non volevano credere alle acrobazie cui stavano assistendo. Gli stessi genitori omaggiano il piccolo con patatine, tranci di pizza o barrette di cioccolato acquistati a terra, i cui resti vengono distribuiti tra i sedili rientranti nel raggio d’azione del bebè. Livello di molestia: medio/alto.

 

3. Il drogato di smartphone. Il livello di fastidio dipende dallo stato di assuefazione del passeggero. Anzitutto c’è quello che gioca tutto il tempo con delle app così idiote e monotone che al confronto il criceto e la sua ruota potrebbero candidarsi al premio nobtel: il suo livello di molestia è direttamente proporzionale al volume del gioco. In secondo luogo c’è quello che tenta di accendere lo smartphone in volo (mi è successo davvero!) per tenersi aggiornato sui risultati delle partite: quest’ultimo è tanto molesto, quanto pericoloso. Livello di molestia: medio.

 

4. Quello che salta la fila. Sta seduto al gate fino alla fine, mentre gli altri sono già in fila da un pezzo. Guarda tutti con aria superba e sprezzante. Vede gli altri come dei fessi che stanno in piedi invece di stare comodamente seduti, fino a quando non decide di alzarsi e imbucarsi là dove la fila crea una curva, sperando di confondersi in quella linea di rottura. Subito dopo essere stato richiamato da qualcuno della fila, risponde con aria di superiorità che non capisce il senso di quella polemica, dato che “saremo tutti sullo stesso aereo”, salvo sentirsi rispondere “allora, a maggior ragione rispetta la fila!”. Livello di molestia: alto.

 

5. Quello che si mette in fila il primo di tutti quando manca un’ora e mezza all’apertura del gate. L’aeromobile non è neanche arrivato in aeroporto e lui è già lì. Ha superato i controlli con largo anticipo. Ha preso il caffè e uno snack al bar. È andato alla toilette. Ha già comprato riviste e giornali per il volo. In pratica, ha compiuto tutte le operazioni indispensabili prima dell’imbarco, ma mancano ancora due ore! Lui però è pronto, libero da qualunque pensiero o impedimento fisico, può piazzarsi davanti al gate per salire a bordo per primo. Quando viene aperto l’imbarco, però, sarà scavalcato dai passeggeri con imbarco prioritario, che vedrà sfilare davanti a lui, non senza qualche smorfia di disappunto. La miglior vendetta contro questo individuo è l’improvvisa variazione di gate a causa di forza maggiore: è bello vedere la delusione nel suo volto mentre constata la sua nuova condizione di, ormai, ex-primo della fila. Livello di molestia: basso.

 

6. Il fotografo dei cieli. Fotografa di tutto: una panoramica della pista; l’ala dell’aereo e la turbina, prima di salire a bordo; il panorama in fase di decollo; le nuvole dall’alto (perché così, non se ne vedono tutti i giorni!); il panorama in fase di atterraggio; sé stesso, con selfie improvvisati dentro e fuori l’aeromobile. Livello di molestia: medio-basso.

 

7. Il piacione. È convinto di essere il più figo dell’aereo. Non cammina: sfila. Tendenzialmente si sente osservato da tutti, secondo lui le donne lo desiderano, gli uomini lo vorrebbero imitare. Già ad una prima occhiata risulta bizzarro, se lo osservi per qualche minuto scade nel ridicolo. Se lo ignori hai vinto! Livello di molestia: basso.

 

8. Quello seduto al posto finestrino, che si deve alzare di continuo. Si alza – e di conseguenza costringe altri 2 passeggeri ad alzarsi per farlo passare – per qualunque cosa, non appena il segnale delle cinture si spenge. La prima volta per andare in bagno. La seconda volta per prendere qualcosa dalla cappelliera. La terza volta perché ha dimenticato di prendere qualcos’altro dalla cappelliera. La quarta volta per riporre tutto nella cappelliera in vista dell’atterraggio. La quinta volta per andare in bagno “così una volta a terra non perdo tempo”. Il tutto, in un lasso di tempo di 50 minuti! Livello di molestia: altissimo.

 

9. La comitiva. Meglio conosciuta come branco. Chiacchierano, urlano, ridono senza motivo per il solo gusto di farsi sentire e vedere divertiti. Alla battuta idiota di uno, seguono grida e pacche sulle spalle degli altri. Se poi sono stranieri, non capisci neppure cosa stanno dicendo, e la risata risulta ancora più ingiustificata. Se nel gruppo sono presenti delle ragazze, i loro acuti striduli completano l’opera distruttiva dei timpani degli astanti. Livello di molestia: altissimo.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Roberto (sabato, 07 aprile 2018 20:16)

    A giro li ho incontrati un po' tutti (ahimè). Tra i peggiori: la comitiva, il drogato di smartphone e i bambini viziati.